Si è tenuta ieri in Piazza San Giovanni a Roma la manifestazione per gli Stati Popolari, organizzati dal sindacalista Aboubakar Soumahoro
L’iniziativa era pensata per fare da contrappunto agli Stati Generali, durante i quali maggioranza e opposizione si sono confrontate sul difficile tema della ripresa economica e della rinascita del Paese dopo il lockdown. Gli Stati Popolari nascono per portare all’attenzione della classe politica la situazione degli invisibili, i lavoratori che si trovano a operare in assenza di diritti e tutele. Soumahoro denuncia l’indifferenza del governo. Proprio per questo dal 16 Giugno l’attivista porta avanti il suo sciopero della fame per gli immigrati irregolari che, non godendo della cittadinanza e essendo sconosciuti allo Stato, non sono protetti dalla violenza e dallo sfruttamento.

Ma la categoria degli invisibili racchiude altre realtĂ , anche molto diverse fra loro, partendo dai braccianti sfruttati dal caporalato nelle campagne di Italia e dalla filiera del cibo, per arrivare ai rider e ai lavoratori della Whirlpool e dell’ex-Ilva, le cui rappresentanze erano tutte presenti in piazza ieri. Insieme a loro anche i precari che non vengono assunti perchĂ© gli stipendi e le tassazioni dei contratti a tempo indeterminato non sono convenienti per i datori di lavoro. Sono queste le persone che rischiano di pagare il prezzo piĂ¹ alto nella difficile situazione economica successiva al lockdown. Proprio le misure prese per l’emergenza sanitaria hanno portato alla regolarizzazione dei migranti che lavorano come braccianti, ma Soumahoro si è sempre dichiarato insoddisfatto del provvedimento della ministra Teresa Bellanova, che ha una data di scadenza di sei mesi oltre i quali questi lavoratori torneranno a essere clandestini e irregolari.
Alla fine della manifestazione l’attivista ha letto il suo manifesto per i diritti, chiedendo l’abolizione dei decreti sicurezza, la riforma della filiera del cibo e gli strumenti per fronteggiare l’emergenza abitativa. Ha affermato inoltre che “Se non ci ascolteranno lo metteremo in atto da soli”. Si profila la nascita di movimento politico popolare che rivendichi i diritti dei lavoratori e lo stesso Soumahoro non esclude di scendere in politica.















